PACE

La Pace può essere definita come uno “stato equo di convivenza politica senza conflitti fra Nazioni o comunità umane”.

Relatività della parola Pace
“Pace” è parola sbiadita e poco stimolante.

“Pace eterna” è sinonimo di morte, mentre “guerra eterna” può essere simbolicamente sinonimo della vita.
Nell’uso corrente, Pace è un termine prevalentemente utilizzato per indicare un patto che viene stipulato o imposto per porre fine ad uno stato di guerra. In questo caso, è dominante la posizione del vincitore e, per questa ragione e come storicamente dimostrato, può contenere elementi di squilibrio che sono stimolo di nuove guerre.
“Pace” è un saluto usato anche da parte di popoli che fanno dei conflitti una parte essenziale della loro cultura.
Gli aggressori hanno sempre dominato la scena mondiale e la Storia è il resoconto millenario di conflitti e scontri.
La domanda che ci si può porre è pertanto la seguente: la Pace è compatibile con la specie umana?

Pace come equilibrio – o utopia?
La Pace, dunque, come “stato equo di convivenza politica senza conflitti fra Nazioni o comunità umane”, è una condizione di equilibrio, come lo stato di salute, mentre la guerra è una situazione patologica di malattia.
In termini generali un organismo avverte di essere sano se l’intero suo essere non ha situazioni di sofferenza. Se esistono patologie o dolori locali, anche limitati, l’individuo non ritiene di essere in salute ma dichiara di essere in sofferenza.
Se dunque si vuole parlare dell’organismo mondiale, la Pace è effettiva quando essa è ovunque diffusa e fra le varie componenti del Globo non sussistono tensioni e conflitti.
Pertanto, la Pace è da considerare un’utopia, poiché in ogni epoca storica, per quanto se ne sappia, contrasti e ostilità hanno sempre contraddistinto la storia umana.


Occorre tuttavia formulare una duplice considerazione.
Anzitutto, come nel corpo umano, lo stato di salute non è mai perfetto: ordinariamente ci si considera in equilibrio anche quando patologie e disturbi minori appaiono di fatto poco rilevanti e non compromettono la sensazione generale di benessere.
Inoltre, se la Pace è utopia, è comunque nello spirito umano il fatto che si possa e si debba aspirare al raggiungimento di condizioni sempre migliori: tendere verso utopie – sociali, scientifiche, politiche o religiose – è sempre stato considerato un fattore fondamentale di progresso.

Questa definizione generale e sintetica non deve far dimenticare che nel mondo reale, segnato da guerre fra Stati, guerre civili, attività terroristiche e diverse forme di violenza, la Pace è in realtà un concetto complesso, quasi evanescente, influenzato da vari fattori sociali, economici, culturali, politici e psicologici, dei quali occorrerà tener conto in una analisi articolata.
Eliminare armi e favorire equilibri potrebbe apparire ragionevole ma non basta.
Ci troviamo invece sovente di fronte a un fenomeno congenito sul quale si innestano ingiustizie e follia.

Esistono pagine e considerazioni infinite sulla genesi delle guerre.
Ciò che invece occorre domandarsi è se esista la possibilità di costruire in modo chiaro una teoria della Pace in quanto tale, non come situazione di “non guerra”, come la Luce, che esiste come realtà propria e non come “mancanza di buio”.