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GALGANO DI CHIUSDINO
La spada e la croce
La sua vita.
Vissuto fra il 1148 e il 11811, Galgano era, secondo una leggenda posteriore, un cavaliere (forse) spensierato e (forse) dissoluto.
Ma un destino superiore lo aspettava e si rivelò all’improvviso mediante una visione, o sonno mistico, in cui ricevette dagli apostoli la missione di costruire una chiesa in un luogo solitario, denominato Monte Siepi.
Nessuno lo aiutò: la madre e gli amici cercarono, con diverse motivazioni, di scoraggiare il suo progetto, variamente adducendo difficoltà o esprimendo dubbi sulla sua buona volontà.
era molto devoto tuo padre>.
Dopo un certo numero di anni, nei quali sovente Galgano si era fermato a riflettere su questa importante visione, il principe degli angeli, Michele, gli apparve in sogno e gli disse: <Seguimi>. Ed egli, subito alzatosi, lo seguì, camminando con lui fino ad un certo fiume, sopra il quale vi era un grandissimo ponte, che non poteva essere attraversato senza una grande difficoltà e sotto il ponte gli sembrò di vedere un mulino.
< Anche tu, a somiglianza di ciò che hai visto, devi costruire qui una casa in onore di Dio, della santa Maria e di san Michele arcangelo e dei dodici apostoli. E starai qui, per moltissimi anni>. Egli allora restò a lungo in travaglio, ma quando lo diceva a qualche amico, gli rispondeva: <Tu vuoi raccogliere denaro e truffare. Vattene oltremare>. Avendo allora raccontato la visione meravigliosa alla madre, per avere ispirazione, chiese a lei di accompagnarlo in quel luogo con maestri d’opera che, nel posto in questione, costruissero l’edificio. Al che la madre disse: <Figlio mio, il freddo è eccessivo, la fame intensa, il luogo quasi inaccessibile: come vi andremo?>. Alla madre che gli chiedeva se avesse raccontato la visione a qualcuno, confessò di averla confidata ad alcune brave persone. Avendo infine la madre domandato in che modo lo stesso Galgano fosse riuscito a raggiungere il luogo nel quale si era stabilito, egli disse che un giorno, mentre andava in quel castello che è detto Civitella, sul cammino stesso il cavallo si era fermato. Avendolo lui spronato con i talloni senza riuscire a farlo andare avanti, ripiegò sulla pieve detta di Luriano e vi pernottò. Il giorno seguente quando giunse al medesimo luogo e non poté proseguire col cavallo, lasciò le briglie libere sul collo del cavallo e pregò con grande devozione il Signore, perché lo conducesse nel luogo nel quale avrebbe riposato per sempre. E Galgano in verità, quando scese da cavallo, trovò riposo nello stesso luogo dove in visione, tramite gli apostoli, aveva avuto la rivelazione e dalle loro mani aveva accolto il libro aperto. E sguainata la spada, non essendo in grado di fare una croce di legno, piantò subito la stessa spada in terra, come croce. Ed essa, per virtù divina, si saldò in modo tale che né lui né altri, con qualunque sforzo, fino ad ora poterono mai estrarla.
[1] Queste date, attestate da più autori, da sempre sono state sottoposte a verifiche. Suscita perplessità, in particolare, la data di nascita di Galgano, tanto da suggerire di ritenerla più indicativa che reale. Si osservi, di sfuggita, che vari autori sostengono che alla presunta nascita di Galgano, 1148, era imperatore Federico I Barbarossa e papa Eugenio III, mentre Federico risulta eletto nel 1152. In realtà queste affermazioni imprecise rivelano, da una parte, l’intreccio che la vita di Galgano ebbe con le vicende papali, imperiali e religiose in genere di quei tempi, vicende che, come si vedrà, incisero profondamente sulla sua vita e sulla ricostruzione storica della stessa. D’altra parte, non si può non rilevare l’alta possibilità di errore o di indefinizione che l’indagine storica comporta.
[2] Viene sostanzialmente seguita la traduzione presente in MM pag. 237-242 vedere anche l’Allegato 1